Tre anni di recessione non fanno bene al governo uscente: in Finlandia i sondaggi danno per acquisita la vittoria del partito centrista di Juha Sipilä, che si è recato ai seggi di buon mattino. È accreditato del 25% dei consensi, in un paese in cui i sondaggi tendono a prevedere abbastanza correttamente l’esito finale.
È dato invece in caduta libero il partito conservatore, Coalizione Nazionale, guidato dal giovane Alexander Stubb, il cui esecutivo è accusato di eccesivo immobilismo. Una crisi che ricade anche sulle altre formazioni della coalizione di governo e che favorisce anche Timo Soini con il suo Partito dei Finlandesi, formazione euro-scettica e contraria all’immigrazione.
In un Paese il cui stato sociale suscita l’ammirazione di molti, è ormai largamente accettata l’idea dei tagli ai servizi per salvaguardare l’impiego:
“La priorità assoluta dovrebbe essere di non contrarre nuovi debiti e di procedere con i tagli di spesa, e di garantire il lavoro, di fare in modo c