MAEC seduzione etrusca

2015-04-15 4

Il Museo dell’Accademia Etrusca si è formato a partire dal 1727, quando l’abate Onofrio Baldelli donò la sua collezione e la sua biblioteca all’Accademia Etrusca, appena costituitasi ad opera dei fratelli Marcello, Filippo e Ridolfino Venuti e di un ristretto gruppo di giovani nobili cortonesi, interessati alla cultura illuministica. Gli studi promossi e pubblicati in Accademia, che grazie ai loro autori assumevano una rilevanza europea, dettero origine al movimento della etruscheria, dalla cui progressiva evoluzione è sorta la moderna disciplina archeologica. In particolare il Museo si è continuamente arricchito, a partire dal XVIII secolo, con molte opere di interesse archeologico, rinvenute nel territorio cortonese, o donate dai vari soci, e con oggetti d’arte e di artigianato di varie epoche storiche. Accanto ad esso, la Biblioteca, che costituiva il secondo principale campo d’interesse dell’Accademia.
Pur nell’ininterrotto sviluppo di cui ha sempre goduto, la sede del Museo, e di conseguenza anche della Biblioteca e dell’Accademia è sempre restata all’interno del palazzo Casali, dall’originaria concessione granducale ad oggi.
Il Museo è, per sua stessa definizione, museo dell’Accademia Etrusca: ossia è immagine della istituzione da cui ha avuto origine; non si tratta pertanto di un museo tradizionale, sia esso archeologico, o pinacoteca, o museo d’arte, o, tanto meno, museo civico. Nelle varie sale invece è possibile seguire lo spirito di quella cultura che a partire dal 1727 è emanata dall’Accademia: una sorta di “sistema museale” composto, oltre che dal vero e proprio Museo, dalla Biblioteca, dalle varie pubblicazioni e attività accademiche, fino alle stesse tombe etrusche di proprietà accademica.