Sono passate quasi tre settimane dall’inizio degli attacchi aerei guidati dall’Arabia saudita nel nord dello Yemen e sulla sua capitale Sanah.
Attacchi che secondo i ribelli Houti, sostenuti dall’Iran avrebbero provocato la morte di migliaia di persone, centinaia delle quali bambini.
“Vivere qui ha un costo molto alto. Le condizioni di vita sono peggiorate. Non c‘è sicurezza né stabilità. Non c‘è nulla”, dice un uomo.
Un altro conferma: “Dobbiamo fare la coda per il pane come potete vedere, così come per la benzina. Non c‘è un’autorità costituita. La gente non ha acqua, nulla. Chiediamo al governo che trovi una soluzione”.
L’Arabia saudita, wahabita, non ha però intenzione di fermare le operazioni. Troppo pericoloso per Riyad lasciare spazio all’Iran al proprio confine.