Sono scesi in piazza a Sanaa per gridare la loro rabbia contro i bombardamenti condotti dagli aerei dell’Arabia Saudita. Sono i sostenitori dell’ex presidente Saleh, sospettato di appoggiare i ribelli sciiti filoiraniani Houthi che a settembre hanno preso la capitale dello Yemen.
L’avanzata verso sud è stata interrotta solo dall’intervento della coalizione araba guidata da Riyad: “Siamo qui per condannare e respingere questo evidente atto di aggressione contro il popolo yemenita che non è giustificabile”, grida un uomo.
La notte scorsa si è aperto un nuovo fronte a est, nella città di Mukalla, dove i miliziani di al-Qaeda hanno assaltato il carcere e liberato 300 prigionieri. Intanto ad Aden, città costiera dove sono asserragliati i soldati fedeli al deposto presidente Hadi, gli scontri proseguono. Le milizie Houthi sono state respinte dal centro della città con l’aiuto dei raid degli aerei sauditi, i quali hanno anche cominciato a paracadutare armi e medicine per i lealisti.
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