Elezioni in Nigeria macchiate e prolungate, come si temeva, dal sangue di Boko Haram. Proseguono, tra la paura, le operazioni di voto per eleggere presidente e parlamento. A ritardare il voto anche i problemi tecnici del nuovo sistema elettronico con schede biometriche.
I candidati alla massima carica dello Stato sono 14 ma la sfida vera è tra il presidente uscente, il cristiano Goodluck Jonathan, e il musulmano Muhammadu Buhari, ex generale che oggi guida l’opposizione. Quasi 70 milioni i cittadini chiamati alle urne anche per eleggere i 360 membri della Camera dei rappresentanti e i 109 senatori.
I 360mila poliziotti dispiegati non sono riusciti a fermare le violenze degli estremisti finalizzate, come promesso, a boicottare le elezioni.
L’orrore di Boko Haram ha segnato il voto, fin dalla vigilia: 23 persone sono state decapitate con una motosega nel villaggio di Buratai, a circa 200 chilometri da Maiduguri, capitale dello Stato del Borno.
Attacchi ci sono stati anche in al