E’ stato accolto da una standing ovation dei parlamentari statunitensi, il premier israeliano Netanyahu, giunto a Washington la terza volta per parlare davanti al Congresso.
Un intervento segnato dalle polemiche: con le elezioni israeliane alle porte Netanyahu è accusato di sfruttare l’evento a fini propagandistici.
Per niente preoccupato delle critiche, il premier ha subito chiesto “unità per fermare la marcia dell’Iran verso la conquista, la sottomissione e il terrorismo”.
Le polemiche con Obama, che hanno portato i rapporti tra Usa e Israele al minimo storico, vengono coperte da ringraziamenti formali.
Netanyahu ha criticato la ragion di stato, negando che nel caso di Iran e Isil “il nemico del mio nemico” possa essere nostro amico”.
Ma non vengono attenuate le critiche espresse anche nei giorni scorsi nei confronti della casa Bianca, accusata di non avere una politica nei confronti di Teheran.
“Sconfiggere il califfato lasciando il nucleare in mano agli iraniani sarebbe