La crisi in Ucraina, dall’annessione della Crimea fino al conflitto nel Donbass, parte di un’agenda che il Cremlino avrebbe seguito sin da febbraio dell’anno scorso. Sono le accuse, contestate da Mosca, emerse sul quotidiano russo ‘Novaya Gazeta’, lo stesso per il quale lavorava Anna Politkovskaya.
Due settimane prima della fuga del Presidente ucraino Viktor Yanukovich un documento pervenuto alla Presidenza russa, consigliava l’avvio di un’operazione per destabilizzare l’Ucraina. Scopo del piano, annettere parti del Paese e creare regioni federate alla Russia. Un documento che, stando alla versione dei fatti fornita dal quotidiano d’opposizione, sarebbe stato elaborato tra gli altri dall’uomo d’affari russo ortodosso Konstantin Malofeev.
Malofeev è accusato dai Paesi occidentali di avere finanziato i separatisti filorussi, motivo per cui appare nella lista dei personaggi colpiti dalle sanzioni occidentali.
Se l’autenticità del documento non è ad ora verificabile da fonti indipend