Un anno ricco di appuntamenti elettorali per la Spagna, questo 2015. Municipali, regionali in 13 comunità autonome e, con tutta probabilità a novembre, le legislative. Un voto, quest’ultimo, che metterà fine al bipartitismo, tratto caratterizzante della politica spagnola dalla fine del franchismo.
Il primo test è fissato per il 22 marzo in Andalusia, comunità chiamata a rinnovare il proprio parlamento regionale.
Malgrado infatti una crescita all’1,4% nel 2014 e una previsione al 2% per quest’anno, gli spagnoli non sembrano risentire positivamente della, seppur minima, crescita economica.
La disoccupazione resta al 23,7%: un livello insostenibile senza peraltro prospettive di rapida diminuzione.
Gli spagnoli hanno anche dovuto subire le conseguenze dei tagli al bilancio decisi dal governo di destra guidato da Mariano Rajoy. Gli aiuti alle famiglie con bambini sono tra i più bassi dell’Unione europea (circa 24 euro al mese) e sono destinati soltanto ai nuclei familiari i cui r