In Ucraina si continua a violare il cessate il fuoco, una delle basi dell’accordo raggiunto a Minsk fra Vladimir Putin, Angela Merkel e François Hollande il 12 febbraio.
Lo denuncia la missione speciale dell’OSCE, che parla di almeno una dozzina di “zone calde” nelle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk. L’obiettivo dei separatisti ora è lo strategico porto marittimo di Mariupol.
“La tregua non viene rispettata ovunque”, spiega il portavoce della missione ucraina dell’OSCE, Michael Bociurkiw, “Abbiamo un team di osservatori a Mariupol e posso dire che a circa 20 o 30 chilometri a est della città ci sono stati scontri a fuoco”.
Il governo di Kiev continua a denunciare l’arrivo di mezzi e uomini russi in Ucraina, nonostante le smentite di Mosca.
L’avanzata dei separatisti è stata accelerata dalla conquista di Debaltseve, strappata questa settimana all’esercito. Qui la missione OSCE, chiamata a sorvegliare l’area della frontiera orientale fra Ucraina e Russia, non riesce ad a