Una bara tutta nera, per ospitare chi la sua voce la dedicò ben più alla luce che alle tenebre. Atene ha detto addio a Demis Roussos, il cantante degli Aphrodite’s child, divenuto famoso in tutto il mondo a cavallo tra gli anni ’60 e ’80, prima con la band e poi da solista, vendendo 60 milioni di dischi.
L’artista, malato da tempo, è morto lo scorso week end a 68 anni.
Ai funerali c’erano, naturalmente, molti artisti ellenici.
“La voce che risvegliava emozioni, le emozioni più nobili della gente, e ha onorato la Grecia ovunque. Questo è il nostro saluto a Demis” ha affermato la cantante Mariza Koch.
Giorgos Hatzinasios, compositore, lo ha ricordato così: “posso ancora sentire la sua risata sincera risuonare nelle mie orecchie. Voglio dirgli addio con rimpianto e amore”
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In Italia, Paese di cui era originaria la madre, la notorietà arrivò con la vittoria al Festivalbar del 1971, con “We shall dance”, alla quale seguirono altre hit come “Forever and ever” e “Lovely lady of arcad