Gli abusi alimentano le crisi in cui prospera l’estremismo. Questa la conclusione del rapporto annuale di Human Rights Watch. Nel documento di oltre 600 pagine si delinea un quadro a tinte fosche del mondo dal punto di vista dei diritti umani.
I protagonisti sono l’Isil, Boko Haram e l’Ucraina. L’ascesa dell’autoproclamato Stato Islamico è l’emergenza più drammatica del 2014.
I suoi militanti hanno schiavizzato, costretto al matrimonio e violentato donne e bambine della minoranza irachena degli yazidi e hanno decapitato giornalisti e operatori umanitari in Siria, Iraq e Algeria.
Secondo Human Rights Watch, l’Isil non arriva dal nulla. Nato nel vuoto lasciato dagli Stati Uniti in Iraq, ha sfruttato le politiche settarie dei governi di Iraq e Siria per crescere e l’indifferenza internazionale per espandersi.
Una dinamica simile a quella osservata in Nigeria, dove le violazioni dei diritti umani hanno superato ogni immaginazione. Nel suo più recente massacro, il gruppo estremista