In Grecia, il Paese europeo che si contende il primato della disoccupazione giovanile con la Spagna, il voto dei giovani elettori fa polemica. Circa 100 mila diciottenni rischiano di non poter votare in quanto mancherebbe il tempo necessario per iscriverli nelle liste elettorali. Un problema che rischia di penalizzare il partito di opposizione Syriza, preferito dai giovani secondo i sondaggi. Giota Vamvaka, 28 anni, una laurea in sociologia, critica l’attuale gestione della crisi:
“L’unico lavoro che sono riuscita a trovare, prima e durante i miei studi universitari, e anche ora che sto studiando per la seconda laurea, è stato la cameriera. Nient’altro. Fare il caffé, servire e stare dietro il bar. Un lavoro di sopravvivenza”.
Vamvaka studia recitazione con Politis, anch’egli con una prima laurea in tasca, come grafico, un titolo che però non lo ha condotto a uno sbocco lavorativo.
“Sicuramente andrò a votare. Penso che sia un dovere perché siamo giovani ed è da noi che le cos