Da Dublino, capitale di un Paese emerso da una crisi del debito grazie agli aiuti internazionali, il Fondo monetario vibra una stoccata. Bersaglio di Christine Lagarde è la lontana Atene, dalla quale la sinistra di Syriza (data per vincente alle imminenti elezioni) chiede a gran voce una rinegoziazione del debito greco. I contratti, dice il numero uno dell’Fmi, vanno rispettati.
“C‘è un problema di credibilità sui mercati finanziari che deve essere messo in conto”, spiega. “Dal nostro punto di vista la Grecia si è presa degli impegni. Il Paese, per il bene suo e della sua ripresa economica, deve fare le riforme strutturali che le vengono chieste in modo urgente. E noi, ovviamente, ci auguriamo che rispetti i patti”.
Per Christine Lagarde l’unica via d’uscita dal debito è la crescita. Ma sono sempre di più gli esperti secondo cui il debito greco non è sostenibile a causa della situazione disastrata dell’economia.
“Sappiamo che la Grecia ha necessariamente bisogno di un ‘Piano Mar