Maometto torna in copertina sul Charlie Hebdo, in un numero strano, quello che segue la strage in redazione. Un’edizione, quella in uscita, che di straordinario ha tutto: tre milioni di copie, contro le trentamila dei numeri precedenti. Resterà in vendita per due settimane, e avrà anche una decina di traduzioni, compresa quella italiana.
Luz, che ha disegnato il Profeta, commenta: “Non è la copertina che tutti volevano che facessimo. Ma è quella che noi volevamo fare. Non è la copertina che i terroristi volevano che facessimo, perché non ci sono i terroristi, qui. C‘è solo un uomo che piange, una brava persona. È Maometto. Mi dispiace, lo abbiamo di nuovo disegnato. Ma il Maometto che abbiamo disegnato è un brav’uomo che piange, prima di tutto”.
Questo numero resterà due settimane, ed è già stato difficile realizzarlo, a ranghi drammaticamente ridotti, ospiti di un’altra redazione, quella di Liberation, e con la testa altrove: e dopo? Resterà, Charlie Hebdo?
Secondo il ca