Ad Hong Konk sono arrivati soltanto per ritrovarsi chiusi fuori dagli uffici, a Singapore alcuni sono stati addirittura accompagnati fuori dalla sicurezza.
Sono i duecento dipendenti del ramo azionario di Standard Chartered, che la banca britannica questo giovedì ha deciso di tagliare in tronco.
Non è tutto: nel quadro del piano di rilancio del numero uno Peter Sands, la banca ha già soppresso 2.000 posti di lavoro agli sportelli e conta di sopprimerne altrettanti nel 2015.
Obiettivo: 400 milioni di dollari risparmi, nella speranza di ridecollare dopo tre profit warning, un downgrade di Standard & Poor’s e il tonfo del titolo in Borsa nel corso del 2014.