Le autorità dell’Indonesia avrebbero avvistato su una delle isole del Mare di Giava del fumo che potrebbe indicare lo schianto del volo Air Asia, scomparso dai radar domenica con 162 persone a bordo.
Le richerche proseguono in un’area più vasta della Grecia; gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di un cacciatorpediniere nella zona del disastro.
Il Presidente indonesiano Joko Widodo ha ringraziato i Paesi vicini per il contributo fornito sin dalla prima fase delle ricerche. Per Air Asia, considerata sinora la migliore low cost al mondo, è un colpo duro.
“Posso dire tranquillamente dire che negli ultimi 13 anni benchè nessuno possa garantire che un aereo sia sicuro al 100%, abbiamo trasportato 220 milioni di persone e, fino ad oggi, non avevamo perso una sola vita umana” ha ribadito il fondatore e Presidente di Air Asia Tony Fernandes.
L’Airbus A320-200 decollato da Surabaya, nell’isola di Giava, e diretto a Singapore aveva fatto richiesta di modificare la rotta per evitare una perturbazione. Alle 5.35 ora locale i controlli radar hanno avuto l’ultimo segnale di contatto con il velivolo, poi più nulla.
Il 2014 è stato un anno nero per l’aviazione nel Sud-Est asiatico. I resti del volo della Malaysia Airlines, scomparso in marzo con a bordo 239 persone, non sono mai stati ritrovati. Un volo della stessa compagnia, MH17, è stato abbattuto da un missile nei cieli dell’Est ucraino nel mese di luglio. A bordo c’erano 298 persone.