Svezia più intollerante, in un anno dodici attacchi alle moschee

2014-12-27 17

La Svezia non è più così accogliente e tollerante. Non è il solo attacco di Natale alla moschea di Eskilstuna a testimoniarlo, ma un clima generale più ostile all’immigrazione. Musulmana, innanzitutto.

Ma c‘è anche la reazione della comunità a quanto accaduto, mostrata lungo le mura del luogo di preghiera.

Il premier socialista Stefan Lofven non cela la sua preoccupazione per il ripetersi di atti criminali verso le moschee.

“Ce ne sono stati 12 in realtà – dice – uno per mese, ed è decisamente troppo. Totalmente inaccettabile. Abbiamo avuto attacchi anche alle sinagoghe. È molto importante che ci battiamo per la libertà religiosa, perché si possa praticare il proprio credo senza paura. Minacciare ciò equivale a minacciare la nostra democrazia”.

Nessun dubbio sulla matrice d’odio razziale alla base dell’attentato incendiario, per il quale due dei cinque feriti sono ancora ricoverati in ospedale. Gli investigatori indagano sugli estremisti di destra e vagliano le testimonianze di chi avrebbe visto un uomo con una molotov poco prima che divampasse l’incendio.

La crociata contro l’immigrazione dei partiti nazionalisti sembra trovare terreno fertile nell’elettorato. La controprova potrà arrivare dalle elezioni politiche anticipate della prossima primavera.