Tsunami, 10 anni dalla tragedia. Preghiere, commemorazioni e ricostruzione

2014-12-26 4

Sono trascorsi dieci anni da quel potentissimo tsunami che devastò diversi paesi del sudest asiatico che si trovano sull’Oceano Indiano. Era il 26 dicembre del 2004. Da allora ogni anno si tengono commemorazioni sulla spiaggia, cerimonie religiose in tutta l’Asia per ricordare quella tragedia e le sue vittime: oltre 230 mila. India, Thailandia, Sri Lanka e Indonesia.

“Con questa cerimonia non solo si prega per tutti i morti, i loro familiari. Vogliamo anche ringraziare le persone di tutto il mondo che ci hanno dato una mano, che hanno offerte il loro aiuto. Quello che è accaduto ci ha insegnato a risolvere un’emergenza enorme restando uniti”, ha sottolineato il vice presidente indonesiano.

Religiosi musulmani, sopravvissuti e soccorritori hanno pregato in un mega-raduno nella provincia di Aceh, vicina all’epicentro del sisma di magnitudo 9.3, quello che provocò lo tsunami. Il terremoto, uno dei più potenti degli ultimi 40 anni, mosse il fondale marino al largo dell’isola di Sumatra, provocando onde alte anche 35 metri.

In Indonesia morirono oltre 170mila persone, più di tre quarti del totale delle vittime. In Thailandia invece oltre 5mila persone rimasero uccise e la metà di loro erano turisti di 38 diverse nazionalità, che stavano festeggiando le vacanze natalizie. Tra questi anche 54 italiani.

Un bilancio drammatico, quasi 2 milioni i senza tetto, e un’ondata di aiuti per far fronte all’emergenza umanitaria: oltre 13 miliardi di dollari raccolti dalla comunità internazionale.