Hanno rivisto la luce del giorno e riabbracciato i loro cari le 37 lavoratrici Igea chiuse da due settimane dentro la miniera di Monteponi, nel territorio sardo del Sulcis.
La protesta ha raggiunto un primo obiettivo, e cioè la garanzia sui pagamenti degli stipendi arretrati. Quanto basta per convincerle a uscire.
“E’ stata molto, molto dura, però siamo state forti e coraggiose. Abbiamo raggiunto un primo risultato, ora speriamo che la Regione mantenga le promesse”.
Ora lo sguardo è rivolto al futuro, per ottenere prospettive di sviluppo e occupazione.
“L’ho fatto per i miei colleghi, per i giovoani e soprattutto questa era una battaglia per il territorio: ci abbiamo creduto e l’abbiamo portata in fondo fino alla fine”.
La protesta era scattata il 28 novembre scorso, quando alle promesse della regione su pagamenti e bonifiche del territorio non erano seguiti i fatti. Resta da vedere se questa sarà la volta buona.