Il chakra del cuore, centro dell’amore e sofferenza

2014-12-11 1

Dal libro di Fulvio Vermigli “MetodoSol” dalla teoria alla pratica.
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__metodosol-dalla-teoria-alla-pratica-libro.php?pn=4158
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__metodo-sol-fulvio-vermigli-libro.php?pn=4764
Il chakra del cuore, centro dell’amore e sofferenza

Questo chakra è all’altezza dello stomaco, controlla il cuore, le coronarie, la circolazione arteriosa e venosa, i capillari. Questo chakra è da sempre associato all’amore, se così fosse sarebbe sempre in equilibrio, ma spesso è associato alla sofferenza. La parola amore lascia margine a molte interpretazioni, io ho la mia, ognuno è giusto che abbia la sua. Personalmente non conosco nessuno, me compreso, che sa esprimere questo sentimento in modo incondizionato. L’unico momento che conosco è quando una donna diventa madre e vedendo suo figlio prova un sentimento di amore vero. All’inizio è così, la madre ama il figlio e basta, lo vede e non si chiede chi sarà, cosa farà, come si comporterà, lo ama e basta. Poi col crescere le cose iniziano a cambiare, cambia anche questo amore, la madre inizia a dire al figlio: se ti comporti così ti voglio bene, se non fai come dico non ti voglio bene, ecc., crea delle aspettative nei suoi confronti e quando non vengono corrisposte questo amore viene meno, a momenti si trasforma in emozioni inferiori. I santi hanno questo amore incondizionato verso le persone e verso l’universo. Generalmente nei rapporti vi è assieme a uno scambio di amore e uno scambio di aspettative e questa energia così pura, perde la sua purezza e si sporca dell’emozioni, delle aspettative non ricevute, delle delusioni, delle ferite. Allora per difenderci e non soffrire chiudiamo il cuore. A livello energetico queste emozioni che riceviamo, diventano legami e bloccano il chakra sia in entrata sia in uscita, facendo circolare poca energia. Per il discorso fisico, che non è di poco conto, mettiamo in sofferenza il cuore e la circolazione, con gravi ripercussioni su questi importanti organi, ed infatti il mal d’amore è proprio un dolore fisico creato da questo squilibrio. Chiudiamo il chakra del cuore per difesa, per proteggerci, per non soffrire nei confronti degli altri, ma facciamo soffrire noi stessi e il cuore. Riequilibrare questo centro porta ad un benessere immediato, è come togliere un macigno dal petto, levare questo macigno per un operatore è facile, ricrearselo per la persona è ancora più facile. Allora che facciamo il gioco del leva e rimetti all’infinito? Io un idea l’avrei, anche se non di facile applicazione, richiede una consapevolezza completamente diversa, però è l’unico modo per farlo e per non ricrearsi continuamente quel macigno. In alternativa si può andare a vivere come eremiti in luoghi isolati e sperduti senza nessun contatto, ma questo mi sembra ancora più difficile.

Free Traffic Exchange