Moldova alle urne per le elezioni politiche questa domenica fra polemiche e incertezze.
La situazione economica nel paese va migliorando, ma l’avvicinamento all’Unione europea ha provocato un peggioramento dei rapporti politici e commerciali con la Russia dove è attualmente in corso un embargo contro molti prodotti alimentari moldavi.
Il partito filorusso Patria è stato estromesso dalla corsa dopo decisione della corte costituzionale per le accuse di finanziamento illegale dall’estero. Il suo leader, Renato Usatii, milionario locale, è adesso a Mosca. Il suo vice ha invitato i potenziali elettori a scrivere comunque il
nome del candidato sul bollettino, ma con Patria di deve dialogare secondo uun leader pro europeo: “Speriamo che i comunisti siano costruttivi. Dobbiamo trovare un modo di lavorare assieme”.
Dalle urne tuttavia, non dovrebbe uscire un vincitore chiaro e quelli di Patria sanno che comunque l’opposizione filorussa sarà decisiva per la creazione e la vita di un esecutivo.
Dice un leader del partito: “È vero che pensiamo di allearci con una coalizione di sinistra, ma spetta ai moldavi dare o meno l’accordo. La coalizione postelettorale nascerà dai risultati di queste elezioni anche se in una situazione in cui un protagonista delle consultazioni è stato escluso dalla corsa si può pensare che il risultato sia predeterminato”.
Elezioni complicate dunque come ci spiega il nostro inviato.
“Elezioni condizionate da polemiche queste in Moldova. Il paese è tendnenzialmente pro europeo, ma il governo che verrà dovrà anche tenere conto di altre aspirazioni”.