Questo venerdi la Commissione presenterà la propria analisi delle leggi finanziarie dei paesi della zona euro. Roma, Parigi e Bruxelles rischiano procedure di infrazione ma per l’economista Daniel Gros, il verdetto sarà fin troppo mite.
“La Commissione – dice Gros direttore del Centre for European Policies Studies- ha rinunciato al suo ruolo di garante, ha accettato praticamente tutto quello che gli stati membri hanno presentato”
La Francia aveva detto che avrebbe riportato il deficit sotto la barra del 3% nel 2015, ma ora ha chiesto altri due anni di tempo. Se non porterà avanti le riforme rischia una multa di oltre 4 miliardi di euro.
“La Francia avrà probabilmente tutto il tempo che vuole, perché il Presidente francese presenta un’unica e semplice ragione: “Se non mi date tempo con il mio budget, l’estrema destra del Fronte Nazionale vincerà le prossime elezioni.. non è certo quel che volete…”
La situazione della Francia, ma anche quella dell’Italia e del Belgio, appesantite dal debito pubblico e alle prese con gravi problemi di crescita, saranno nuovamente analizzate a marzo, e rischiano sanzioni.
Quali saranno gli effetti di questa situazione sulla zona euro?
“Non ci saranno grandi cambiamenti nella politica di bilancio, perché i paesi stanno tutti andando un po ‘oltre i limiti consentiti e la Commissione permette loro di farlo”.
Anche Spagna, Portogallo, Austria e Malta sono sorvegliate speciali di Bruxelles perché rischiano di violare il patto di stabilità.