A Jabalia, nella striscia di Gaza, un centinaio di Palestinesi ha partecipato al funerale di un contadino ucciso oggi da militari israeliani.
L’uomo, 32 anni, cercava uccelli canori, molto apprezzati nei mercati di Gaza, ma si sarebbe avvicinato troppo alla frontiera con Israele e non si sarebbe fermato agli avvertimenti dei militari.
È la prima vittima palestinese dalla fine del conflitto della scorsa estate, costato la vita a 2’100 palestinesi e 37 israeliani.
Un altro palestinese è morto ucciso da una mina nella valle del Giordano.
Sempre nella striscia di Gaza è stata data alle fiamme una casa palestinese.
Le donne che erano dentro sono riuscite a fuggire.
Sui muri della casa, scritte inneggianti alla morte agli arabi.
“Mi hanno telefonato che dei coloni israeliani erano entrati nel villaggio racconta un vicino ma quando siamo andati a vedere sono fuggiti dopo aver dato fuoco alla casa”.
Nel frattempo il governo israeliano si è espresso in favore di una legge che rafforzi il carattere ebraico dello stato di Israele, rispetto al suo carattere democratico.