L’inatteso ritorno in rosso del Pil giapponese si abbatte come un tornado su Shinzo Abe. Data la situazione economica, peggiore a sorpresa delle aspettative, il premier ha posticipato il pianificato ulteriore incremento dell’Iva al 10%, all’aprile del 2017.
Ma soprattutto ha annunciato che verrà sciolto il Parlamento per andare a elezioni anticipate. Nella conferenza stampa, Abe non ha citato la data, ma i media locali affermano che si andrà alle urne il 14 dicembre.
Il primo ministro, alla luce degli ultimi dati che mostrano una contrazione del Prodotto interno lordo dell’1,6% nel terzo trimestre, col ritorno alla recessione dopo il segno meno anche nel secondo, intende chiedere il giudizio popolare sulla “Abenomics”, la politica economica aggressiva che ha inaugurato nella primavera del 2013 per battere deflazione e stagnazione.
“Il Giappone – ha detto Abe – non potrà mai rompere l’impegno sul riordino delle finanze statali, ma l’ulteriore aumento dell’Iva rischia
di minacciare l’uscita dalla deflazione”. I tre punti in più dell’Iva, dal 5 all’8% operativi dal primo aprile, “hanno pesato troppo, quando l’economia è sul percorso di recupero”.
Per questo è stato deciso il posticipo della seconda fase dell’aumento, previsto per l’ottobre 2015.
Il premier si è detto convinto della bontà delle sue scelte economiche. A tal proposito, ha citato due dati importanti, come la disoccupazione ai minimi degli ultimi 22 anni, (al 3,6% a ottobre) e i segnali di risalita dei salari, essenziali per favorire i consumi e battere la deflazione.