Una decina di persone sono state arrestate in Portogallo in seguito alle indagini sulle irregolarità della concessione di visti di soggiorno. Secondo l’accusa, il permesso di residenza, previsto per gli stranieri che intendano investire nel paese, sarebbe stato concesso in cambio di ingenti somme di denaro.
Tra i fermati anche il direttore centrale delle Frontiere e quello del servizio del Registro, oltre ad almeno tre intermediari cinesi.
Nel mirino anche il vice primo ministro Paulo Portas, che si è detto pronto a chiarire la sua posizione davanti al parlamento.
Lo scandalo lambisce anche il ministro dell’Interno, Miguel Macedo, legato ad alcuni degli indagati, che avrebbe offerto le proprie dimissioni.
Il permesso di soggiorno per attività imprenditoriali è stato introdotto in Portogallo nel 2013, e vale per un periodo minimo di cinque anni.