Myanmar, Obama: assurdo che Ang San Suu Kyi non possa ambire a presidenza

2014-11-14 11

Mai come durante questa sua seconda visita in Myanmar il presidente statunitense Barack Obama era stato più esplicito sul futuro politico di Aung San Suu Kyi.

Per effetto dell’attuale legge elettorale, la leader dell’opposizione birmana, che ha trascorso quindici anni agli arresti domiciliari, non potrà candidarsi alle presidenziali dell’anno prossimo perché i suoi figli sono di nazionalità straniera.

Incontrandola nella sua abitazione di Yangon, Obama ha detto che le riforme costituzionali devono riflettere “uno sforzo di inclusione e non di esclusione”. “Ad esempio – ha aggiunto – non capisco una norma che impedisca a una persona di candidarsi alla presidenza per via dei suoi figli. Questo non ha senso”.

Dal canto suo, Aung San Suu Kyi ha detto che la sua richiesta di emendamenti costituzionali muove dalla “convinzione che alcuni cambiamenti siano necessari per rendere il Myanmar una vera democrazia, in linea con la volontà dei cittadini”.

L’inquilino della Casa Bianca ha anche sollecitato le autorità birmane a mettere fine alla discriminazione nei confronti della minoranza musulmana di etnia Rohingya, che vive nell’ovest del Paese. Una popolazione di oltre un milione di persone, prive di cittadinanza.