E’ finita con cassonetti divelti, lancio di gas lacrimogeni e vetrine distrutte la prima manifestazione nazionale contro il nuovo governo in Belgio.
In più di 100.000 sono scesi in strada a Bruxelles per protestare contro le nuove misure d’austerità promosse dall’esecutivo di centro destra guidato da Louis Michel.
Aumento dell’età pensionabile, congelamento degli stipendi della pubblica amministrazione e tagli alla spesa, a scatenare la rabbia dei manifestanti.
“Sono contro le nuove misure ipotizzate, perché arrivano in un momento troppo difficile” ammette una donna residente a Bruxelles “Si vogliono cambiare le regola in corso d’opera, mentre ancora stiamo lavorando”.
“I ricchi stanno diventando sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri” spiega un lavoratore del porto di Anversa.
“Sono qui soprattutto per i giovani, per garantire loro un lavoro” dichiara a Euronews un laovratore belga “Poi c‘è la questione delle pensioni e l’indicizzazione dei salari”.
Per il Belgio, fino a oggi a guida socialista, questa è solo il primo di una lunga serie di manifestazioni nazionali in programma entro la fine del 2014.