Usa. Appello degli ex-Senatori al compromesso Rep-Dem

2014-11-06 4

La vittoria dei Repubblicani era prevista. Ma l’entità della disfatta resta ancora una doccia fredda all’indomani del voto di metà mandato negli Stati Uniti. Ma mentre i Democratici si leccano le ferite e i Repubblicani affilano le armi, il rischio all’orizzonte è quello di un grave stallo politico nei due anni di mandato che restano a Barack Obama.

“Devono trovare il modo di lavorare con lui” dice ai nostri microfoni l’ex-Senatore Repubblicano Trent Lott. “E anche il Presidente dovrà fare la sua parte. Non é mai stato bravo in questo, soprattutto negli ultimi due anni. Ha smesso di comunicare e non soltanto con i Repubblicani ma anche con i Democratici”.

“Il messaggio é che Washington non funziona e bisogna sistemare le cose” afferma Tom Daschle, ex-Senatore Democratico. “Dobbiamo trovare il modo di governare meglio. I cittadini sono frustrati e vogliono vedere risultati concreti”.

Si vedrà se l’appello a ritrovare la via del compromesso nei fatti, e non solo a parole, verrà raccolto o meno. Ma per abbandonare l’abitudine all’ostruzionismo, divenuta pratica quotidiana negli utlimi anni, potrebbe volerci ancora del tempo. Tempo prezioso.

Il nostro corrispondente a Washington Stefan Grobe: “Il giorno dopo la grande sconfitta per i Democratici l’America resta profondamente divisa e con una classe politica del tutto impopolare, Repubblicani compresi” dice. “Emtrambe le parti hanno ora bisogno di riapprendere l’arte del compromesso, se non vogliono rischiare di trovarsi di fronte a un Paese davvero ingovernabile”.