Previsioni economiche al ribasso per i 28 paesi europei. I dati autunnali resi noti dalla Commissione europea parlano chiaro: nel 2015 la crescita economica europea resterà lenta e la disoccupazione ancora troppo alta.
Non fa eccezione la locomotiva dell’Eurozona. Bruxelles ha infatti corretto le stime sulla Germania, il cui Pil nel 2014 è dato in crescita dell’1,3% e per il 2015 all’1,1% rispetto al 2% previsto nei mesi scorsi. Non va meglio alla Francia, che oltre a chiudere il 2014 con un Pil in crescita dello 0,3%, crescerà nel 2015 dello 0,7% rispetto all’1,5% preannunciato.
Per il nuovo commissario agli affari economici Pierre Moscovici, la chiave di volta è tutta nel piano d’investimenti da 300 miliardi di euro annunciato da Jean Claude Juncker. “A livello generale, possiamo dire che la zona euro ha ritrovato una certa stabilità” ha affermato Moscovici “La nostra sfida più grande ora è dinamizzare l’economia e raggiungere una dimensione centrata sulla crescita, sulla creazione di posti di lavoro. Restiamo convinti del fatto che il fattore centrale in questo processo resti l’aumento degli investimenti”.
Chi non ha visto correzioni al ribasso è il Regno Unito, che conferma il trend positivo inaugurato lo scorso anno. Mentre per l’Italia si conferma una chiusura del 2014 all’insegna della recessione e un 2015 di lenta ripresa, con un Pil in aumento dello 0,6%.
Seppure nessuno dei paesi della zona euro dovrebbe trovarsi davanti nei prossimi mesi grandi minacce, la revisione in negativo delle previsioni ecomiche fa temere un nuovo ciclo recessivo e il possibile emergere della deflazione.