L’Ucraina si prepara a un governo Yatsenyuk II, secondo il premier uscente che rivendica il diritto a formare il prossimo esecutivo.
Il suo partito sarebbe arrivato in testa, secondo lui, che non ha atteso la conclusione dello spoglio.
Yatsenyuk vorrebbe guidare un governo supportato da una coalizione di tutti i partiti filo-occidentali:
“Propongo di chiamare la nuova coalizione ‘Ucraina europea, per la gente che è stata a Maidan. E questo è quanto la gente si aspetta da noi: che venga implementato l’accordo tra Ucraina e Unione europea, e che l’Ucraina sia un Paese europeo”.
Il problema è che anche il partito del Presidente Poroshenko rivendica la vittoria: se Yatsenyuk vince in termini di voti, Poroshenko vince in quanto a seggi (uno dei quali sarà tra l’altro occupato da suo figlio).
E poi c‘è il problema di Yulia Tymoshenko, che vorrebbe tornare ad aver voce in capitolo nel Paese: “siamo pronti a entrare in coalizione”, ha detto l’ex Premier. Ha ottenuto più del 6% e Yatsenyuk vorrebbe che facesse parte di un pentapartito, mentre Poroshenko la esclude, e vorrebbe solo tre formazioni: la sua, quella di Yatsenyuk e i terzi arrivati, il sorprendente partito dell’auto-aiuto, nato poco prima delle elezioni.
A rendere meno credibile l’affollata coalizione proposta da Yatsenyuk c‘è anche il fatto che il premier uscente ha stilato una lista di norme da adottare subito, ma tra queste non compare una delle principali richieste della rivoluzione di Maidan: la fine dell’immunità per parlamentari e magistrati.
La corrispondente di euronews:
“Se i partiti accettano la proposta di Yatsenyuk, dovranno nominare entro lunedì i loro candidati agli scranni ministeriali. Il nuovo governo dovrà essere formato sulla base del modello della Commissione europea. Cioè, ogni candidato ministro dovrà sottoporsi all’esame di una Commissione parlamentare, una sorta di interrogazione in diretta televisiva”.