Mariupol, città dell’Est ucraino in prima linea nei combattimenti tra militanti filo-russi ed esercito ucraino che ora controlla l’area. Che qui il partito indipendentista Blocco d’Opposizione fosse destinato a prevalere era scontato. Soprattutto in virtù della propaganda capillare effettuata in un territorio che vive di industrie.
“Sostengo il Presidente Poroshenko e il suo partito. La gente ha votato per lui poco tempo fa, la gente dà credito sia a lui che al suo partito” è la testimonianza controcorrente di una elettrice.
“Io appoggio il Blocco d’Opposizione. Tutti gli altri fanno troppe promesse ma credo che il Blocco d’Opposizione manterrà le promesse, non ci sarà più la guerra, almeno non qui, dove invece ora ci sono combattimenti in corso” afferma un giovane elettore.
Maria Podibailo, specialista in scienze politiche e attivista, dà la sua interpretazione del voto:
“Il Blocco d’Opposizione di Iuri Boiko ha fatto molta propaganda nelle fabbriche” spiega. “Bisogna pensare che la maggior parte dei cittadini lavora nelle fabbriche. Persone legate al proprio lavoro. Ed è evidente che questo elemento ha avuto un peso determinante” dice.
Qui a Mariupol l’afflueza al voto è stata del 30%, più alta rispetto alle presidenziali, in maggio. Un dato che si spiega anche con il fatto che allora i combattimenti erano molto più duri e recarsi alle urne era un rischio concreto.