Ricevute le armi dagli Stati Uniti, i combattenti curdi di Kobane attendono ora rinforzi per combattere gli jihadisti dell’Isil.
La città siriana conta sull’arrivo dei peshmerga iracheni che il governo turco si è impegnato a far transitare sul proprio territorio.
Una novità che era stata a lungo invocata dalla comunità curda di Turchia, specie dai rifugiati di Kobane.
“E’ fantastico che il governo turco si sia finalmente deciso a far passare i peshmerga – afferma uno di loro – Siamo molto grati alle autorità di Ankara per questo”.
Per alcuni, però, i rinforzi rischiano di arrivare troppo tardi.
Nella città turca di Suruc, non lontano dal confine siriano, i rifugiati di Kobane hanno celebrato i funerali di tre combattenti uccisi dagli jihadisti.
“La Turchia avrebbe dovuto permettere a noi di andare a combattere a Kobane – sostiene un rifugiato – non avremmo avuto bisogno dei peshmerga. E’ da un mese che andiamo al confine, ma i militari turchi non ci consentono di attraversarlo”.
Ankara guarda con sospetto i curdi siriani a causa dei loro legami con il Partito dei lavoratori dei Kurdistan, considerato da Turchia, Unione europea e Stati Uniti come un’organizzazione terroristica.