Sarebbero ingenti le perdite subite dai jihadisti dell’Isil nella città di Kobane, da circa un mese sotto assedio.
I bombardamenti americani a copertura dei resistenti curdi avrebbero fatto molte vittime fra gli avversari. Decine i corpi degli integralisti che sarebbero stati trasportati, secondo testimoni sul posto, in strutture sanitarie sotto controllo dell’Isil nella provincia di Raqqa, in Siria.
E mentre da parte turca il presidente Erdogan ripete che non armerà i curdi, per timore di armare indirettamente l’odiato PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan, voci parlano anche del rischio di attacchi aerei dell’Isil che pare sia in possesso di tre bombardieri catturati all’aviazione siriana.
Aumenta anche l’emergenza umanitaria e la rappresentante dell’Onu, Valerie Amos, non usa mezze misure elle sue parole: “In questi quattro anni di crisi si è parlato di 900.000 profughi in Turchia. Credo che un numero più realistico sia di un milione e 600.000 persone”.
Una situazione che malgrado i successi dell’aviazione americana non potrà che peggiorare visto che in Siria oltre alla guerra civile si sommano ora i rastrellamenti dell’Isil che stanno provocando un fiume di profughi in fuga dalle violenze.