Tre anni di convivenza, minacce e botte. In manette l'ultras fidanzato geloso

2014-10-19 9

Una storia d'amore durata 4 anni, ma costellata da tanti episodi di maltrattamenti e violenze. Nel giugno 2014 è finito l'incubo di una ragazza magrebina, oggi 27enne, prima residente nel riminese, ora trasferitasi nel Nord Italia con la famiglia. Dopo la denuncia, il 9 ottobre è stata disposta la carcerazione nei confronti del suo ex compagno, un 28enne napoletano, ora residente nel livornese. Impiegato come macchinista, ha sul suo capo un Daspo. Il 15 settembre, in occasione della partita di calcio tra Livorno e Latina, con altri tre ultras amaranto ha aggredito alcuni supporter pontini. E' lunga la fedina penale dell'uomo, non ancora 30enne: precedenti per spaccio di droga, estorsione, guida in stato di ebbrezza, minaccia e rapina, a cui si sono aggiunte le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale nei confronti della giovane magrebina.
Quest'ultima vicenda è iniziata nel 2010: dopo il corteggiamento, la ragazza andò a vivere con il napoletano a Rimini. La convivenza sfociò nelle prime litigate, poi nelle prime violenze, a causa dell'estrema gelosia di lui. Nell'aprile del 2011 la storia sembrò arrivata alla fine. La ragazza subì la frattura della mandibola dopo una lite: in ospedale, accompagnata dalla sorella, negò la violenza, dicendo di essere caduta dalle scale. Decise però di abbandonare il fidanzato manesco. Lui iniziò nuovamente a corteggiarla e dal luglio 2011 tornarono insieme. Per circa tre anni la ragazza è stata vittima di percosse e anche di rapporti sessuali coatti. La situazione è degenerata la scorsa estate. In un'occasione lui l'ha minacciata con un coltello, solo il pronto intervento del compagno della cognata ha evitato una tragedia. A giugno l'ultimo episodio di violenza: dopo un sopralluogo effettuato dalla Polizia, allertata dai vicini, il napoletano si è scagliato contro la convivente, colpendola a cinghiate e sbattendola con violenza contro il muro. La ragazza è stata ricoverata in ospedale, con una prognosi di 30 giorni, ed è scattata la denuncia.