Oltre 4mila e 500 decessi e più di 9mila e 200 i casi di Ebola confermati o sospetti nel mondo. Sono in costante crescita i numeri dell’Epidemia aggiornati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Le morti sono quasi tutte avvenute nell’Africa occidentale: in Liberia, Guinea e Sierra Leone. Secondo l’Unicef almeno 3.700 bambini nei tre Paesi più colpiti sono rimasti senza uno o entrambi i genitori a causa del virus. Sono tante le storie come questa di Miatta che vive in Liberia: ‘‘Nostro padre è morto nel mese di agosto mentre mamma a settembre. Ho un grande bisogno di aiuto. Mi servono soldi per la scuola, per i vestiti perché tutto quello avevamo in casa è stato bruciato.”
L’Organizzazione mondiale della sanità ha identificato altri Paesi africani ad alto rischio di diffusione di Ebola tra cui il Mali e la Costa d’Avorio. Operatori sanitari dell’Oms sono stati inviati per aumentare la sorveglianza e portare avanti campagne di sensibilizzazione: ‘‘Siamo in una zona a rischio’‘, spiega Kone Disso, un operatore sociale che lavora in Costa d’Avorio. ‘‘Se non facciamo un lavoro di prevenzione ci saranno dei casi anche qui’‘.
Per contrastare l’epidemia di Ebola in Sierra Leone sono arrivati a Freetown 750 soldati inviati dal governo britannico. Nel Paese saranno inoltre formati oltre 2.500 sopravvissuti all’Ebola, ora immuni alla malattia, per fornire cure e supporto ai bambini in quarantena nei centri di trattamento.