“Quanta importanza hanno nell’agenda delle prossime elezioni tunisine, la questione sui diritti umani espresse dai candidati ?”
0024 Amna Guellali, Direttrice dell’ufficio Diritti Umani per Tunisia e Algeria:
“Nelle prossime elezioni legislative e presidenziali che si terranno in Tunisia nel mese di ottobre (= 26/10) e novembre 2014 (= 23/11), quindi molto presto, direi che le questioni relative ai diritti umani non sono trattate in modo esplicito dai candidati e delle parti politiche, in discorsi e manifesti.
Prima di tutto, cerchiamo di capire cosa è stato fatto sinora in termini di diritti umani. Quasi 4 anni dopo la caduta del regime di Ben Ali, si può dire che sono stati ottenuti risultati molto contrastanti.
L’adozione di una nuova Costituzione nel gennaio 2014 è stata un passo molto positivo per la Tunisia, perché essa racchiude un importante e completo repertorio sui diritti e la libertà.
Abbiamo assistito a un sacco di cambiamenti in termini di libertà di stampa e di parola. Oggi, finalmente, una realtà.
Detto questo, peró, in altri settori abbiamo avuto pochissimi risultati o del tutto inesistenti. Per esempio, non sono stati debellati torture e abusi.
Perché le forze di sicurezza non sono state riformate in modo esaustivo. L’autorità giudiziaria tunisina non garantisce in modo automatico ai cittadini, diritti e libertà. Il sistema di impunità, utilizzato in precedenza, prevale tuttora.
La violenza contro le donne rappresenta un problema piuttosto allarmante nella Tunisia di oggi. Lo stato non è ancora riuscito a porvi rimedio in modo assoluto.
Finora candidati e partiti hanno fatto affidamento principalmente sugli slogan, quali ‘Giustizia sociale’, ‘Sviluppo per tutti’ o ‘Lotta contro la povertà’. Ma, non hanno ancora proposto una visione esauriente per affrontare tali problematiche e garantire i diritti delle persone. Per ora si tratta solo di slogan.”
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