In apparenza sembrava un normale centro massaggi di Riccione. La struttura si trova in viale Veneto. Ai clienti veniva offerto un "servizio extra" per un sovrapprezzo che andava da poche decine di euro ad oltre 50 euro a seconda delle "possibilità" degli avventori. E' quello che hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Riccione che giovedì sera, hanno concluso le indagini arrestando una donna di origini cinesi con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il centro era operativo dal luglio 2013.
Ciò che ha fatto insospettire i militari, oltre alla segnalazione dei vicini sul continuo via vai di persone ad ogni ora, era il fatto che i clienti erano sempre di sesso maschile. Il centro era sponsorizzato in diversi siti internet con riferimenti specifici alla possibilità di prestazioni sessuali oltre al massaggio, il cosiddetto "gran finale". Le indagini hanno previsto diversi appostamenti ed interrogatori ai clienti che avevano ammesso l'esistenza di molti "pacchetti massaggio", che comprendevano anche una masturbazione finale. Alcuni di loro, non informati su questa possibilità, erano stati costretti ad interrompere il massaggio per bloccare la massagiatrice che agiva senza neanche chiedere il consenso. L'irruzione dei militari è avvenuta giovedì sera. Ad accoglierli la maitresse, che ha cercato anche di bloccarli, e alcuni clienti intenti a ricomporsi. La perquisizione ha permesso di rinvenire anche diverse migliaia di euro in contanti, guadagnate in soli tre giorni, e la lista dei clienti che avevano beneficiato dell'"extra". Quattro le ragazze sfruttate, tra i 27 e i 32 anni, tutte cinesi, con regolare permesso di soggiorno in Italia. In arresto per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione è finita una 35enne cinese. Nei locali del centro massaggi aveva ricavato anche un miniappartamento che sarà oggetto di controllo degli uffici comunali preposti. Negli ultimi due anni sono stati 3 i casi di prostituzione in centro massaggi, due a Riccione e uno a Cattolica.