Nuovi raid aerei della coalizione internazionale in Siria contro basi dello Stato Islamico. Colpita anche una località al confine con la Turchia. Ma Ankara nega che la base Nato di Incirlink sul suo territorio o che il suo spazio aereo siano stati utilizzati per le operazioni.
Nel mirino sono finite Ayn-al Arab, città a maggioranza curda accerchiata dagli estremisti islamici e da cui sono fuggiti verso la Turchia oltre 140mila civili la scorsa settimana, e Abu Kamal, alla frontiera con l’Iraq.
Il presidente statunitense Barack Obama dopo essersi complimentato con gli alleati, oggi davanti all’assemblea generale dell’Onu dovrebbe sollecitare la partecipazione di altri Paesi. “Voglio ringraziare tutti voi. Ovviamente questa non è la fine del nostro impegno, ma soltanto l’inizio. Sono sicuro che il partenariato rappresentato qui avrà successo”.
I bombardamenti sono stati compiuti da Stati Uniti, Giordania, Bahrein, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti. Washington sostiene di aver avvertito l’Iran che le forze di Bashar Al Assad non sarebbero stato colpite.
Bombardata anche Kfar Derian, nella provincia di Aleppo, roccaforte di un altro gruppo estremista, il Fronte Al Nusra, vicino ad Al Qaeda. Secondo attivisti locali, oltre a quindici militanti islamisti sono stati uccisi una decina di civili, tra cui donne e bambini.