Il settore dell’agroalimentare pugliese, negli ultimi vent’anni ha fatto passi da gigante. Ma oggi serve un ulteriore cambio di passo. Restano aperte questioni legate alla definizione e al rispetto delle regole alla tutela delle indicazioni geografiche e dei marchi, alla determinazione di un giusto rapporto qualità-prezzo per tutte le fasce di prodotto, alla definizione e conoscenza dei dati produttivi e di mercato, alla migliore utilizzazione dei risultati della ricerca anche per contrastare gli effetti del clima impazzito e alla necessità di promuovere su scala internazionale le produzioni in modo meno frammentario ed episodico, sfruttando le misure previste dal piano di sviluppo rurale che mette a disposizione 3milioni di euro non ancora utilizzati.