Bombardato da domande relative a sue possibili dimissioni o scioglimento anticipato delle camere, il presidente francese François Hollande ha condotto la conferenza stampa semestrale puntando a rilanciare la propria azione di governo. Partendo dalla politica internazionale e dalla lotta contro lo Stato islamico in Iraq, preannunciando l’invio dell’aviazione:
“Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla pace e alla sicurezza in Iraq, indebolendo i terroristi. Affermo la necessità di questi raid aerei. Non andremo oltre, non ci saranno truppe sul campo e interverremo solo in Iraq”.
Ma i giornalisti lo attendevano al varco delle difficoltà del governo, alle prese con la fronda dell’ala sinistra del partito socialista, e con un tasso di popolarità di Hollande stesso storicamente basso, pari al 13%:
“Non sono i sondaggi a decretare se il potere può essere esercitato o meno – ha detto il presidente, che ha continuato: perché in questo caso non saremmo più nel quadro della democrazia, ma dell’opinione”.
Altro elemento toccato, quello della volontà di far pendere la bilancia europea dalla parte degli stimoli alla crescita e non solo del rigore. Un obiettivo, ha spiegato il capo dello stato francese, che l’Eliseo condivide con altri esecutivi europei. E forse pensava, tra l’altro, proprio a quello italiano.