Scozia, il referendum si avvicina. Ultima visita di Cameron ad Aberdeen

2014-09-15 7

Gli ultimi colpi di una battaglia che si consumerà definitivamente giovedì, quando la Scozia andrà al voto per decidere sull’indipendenza dal Regno Unito. Il premier scozzese, Salmond, ha definito i tentativi di Londra di convincere gli scozzesi a votare no come bullismo e intimidazioni. “La campagna positiva che abbiamo condotto per promuovere il Sì ha preso così tanto terreno che all’improvviso succedono due cose: abbiamo un aumento dell’allarmismo e un’alleanza dei grandi marchi in aiuto di Cameron. E come seconda cosa abbiamo la visita disperata dell’ultimo minuto per provare a rimettere insieme le cose. Quello che voglio dire è che è un po’ troppo tardi e che il messaggio positivo prevarrà”.
E appunto, il premier britannico Cameron si è recato lunedì ad Aberdeen per l’ultima visita prima del voto. Qui ha parlato di un’eventuale separazione della Scozia come di un “divorzio doloroso”.
“Questa è una decisione che potrebbe spaccare la nostra famiglia di nazioni e strappare la Scozia dal resto del Regno Unito. Questa decisione sarà per sempre. Se la Scozia vota sì, il Regno Unito si spaccherà e le nostre strade si separeranno per sempre”, ha detto Cameron.
Intanto a Londra chi non vuole l’indipendenza della Scozia scende in piazza per far sentire la sua voce. Tra i sostenitori del “no” anche David Beckham che lunedì ha reso pubblica la sua opinione in una lettera aperta a sostegno del comitato “Better Together”.

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