Le nuove sanzioni dell’Unione Europea fanno infuriare la Russia: il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha chiamato in causa gli Stati Uniti, accusandoli di voler spezzare le relazioni economiche tra il vecchio continente e Mosca per poter vendere il proprio gas liquefatto. “Più caro del gas russo”, secondo Lavrov.
Dalla conferenza sulla strategia europea di Yalta a Kiev, il primo ministro Arseni Iatseniuk ha accusato la Russia di voler eliminare l’Ucraina in quanto Stato indipendente. Kiev ribadisce l’importanza dell’accordo commerciale con l’Europa.
“Una delle opzioni migliori per garantire la sicurezza dell’Ucraina è la perfetta attuazione dell’accordo di Associazione”, afferma il ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin.
La ratifica dell’accordo da parte del parlamento ucraino è prevista per martedì prossimo, ma l’entrata in vigore è stata posticipata al 2016. Per anonime fonti diplomatiche europee si tratta di una vittoria di Mosca.
“Questo tempo addizionale richiesto dall’Ucraina – precisa il commissario Ue all’Allargamento Stefan Füle – offre l’opportunità di mettere in ordine l’economia del paese che è messa alla prova dalle operazioni militari nell’est. Noi utilizzeremo questo tempo accordato all’Ucraina per coinvolgere la Russia in ulteriori colloqui”.
Intanto, un secondo convoglio umanitario russo di circa 200 camion carichi di cibo, medicine e vestiti, è arrivato nelle regioni separatiste ucraine, ha confermato l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.