Sul cratere del Ground Zero sorge un monumento che ricorda le vittime, un nuovo World Trade Center punta ormai verso il cielo, ma il dolore di New York è lo stesso di tredici anni fa.
Il trauma di quell’11 Settembre che cambiò gli Stati Uniti e il mondo rivive qui attraverso i nomi e le testimonianze dei familiari dei quasi 3.000 che persero la vita.
President Obama, the @VP, and @FLOTUS observe a moment of silence to mark the 13th anniversary of the 9/11 attacks → http://t.co/O2aGDG2Ilc— The White House (@WhiteHouse) 11 Settembre 2014
Kayla aveva appena 2 anni alla morte del padre. Qui non era però mai venuta. “E’ un passo importante – dice – Mi sento un po’ nervosa, ma so che partecipare era quanto di meglio potessi fare”.
Il fratello di Marian era invece un pompiere ed è qui che la sorella viene a ricordarlo. “Non abbiamo un altro posto dove porterlo piangere – dice -. John è qui che riposa. Di lui non ci resta niente. Giusto la stanza del museo con gli omaggi a tutti coloro di cui la salma non è mai tornata”.
"13 years after small and hateful minds conspired to break us, America stands tall and America stands proud." —Obama pic.twitter.com/gvXmSsoTFY— The White House (@WhiteHouse) 11 Settembre 2014
Una gigantesca bandiera calata dal tetto l’omaggio invece reso alle vittime dell’attacco al Pentagono. Ed è da qui, che dopo un minuto di silenzio alla Casa Bianca, Obama è venuto a parlare di un’America oggi ancora più fiera e più forte.