Tredici anni dopo, l’undici settembre è ancora vivo nella memoria collettiva degli Stati Uniti.
Barack Obama, alla Casa Bianca, ha parlato dell’eroismo delle vittime e della Nazione, ha parlato di tredici anni che sono stati di “ricostruzione e rinnovamento”.
“Hanno cercato di fare qualcosa di più abbattere degli edifici o uccidere delle persone. Volevano spezzare il nostro spirito e provare al mondo che il loro potere di distruzione era superiore alla nostra capacità di preservare e costruire. Ma voi e l’America avete dimostrato che avevano torto”.
A Ground Zero, anno dopo anno, una campanella ricorda il momento dello schianto del primo aereo, poi del secondo.
Si leggono i nomi delle vittime, uno per uno, in un silenzio commosso e quest’anno anche teso, dopo che le parole del Presidente hanno rilanciato la guerra al terrorismo.
Intorno a una Ground Zero così diversa da tredici anni fa, intorno al suo silenzio e alle sue voci sempre uguali, la città però non si ferma più: proprio nella nuovissima torre n.4 del World Trade Center si tenevano le sfilate di moda: con vista sulla cerimonia.