Il Ministro della Difesa della Malaysia ha incontrato a Mosca il suo omologo russo, per coordinare le indagini sull’abbattimento del volo MH17. In precedenza si era recato a Kiev.
Hishammuddin Hussein, insieme a Sergei Shoigu, ha analizzato il primo rapporto preliminare fornito dagli investigatori olandesi. Chiunque sia l’autore, i russi ribadiscono la responsabilità morale del governo di Kiev:
“Sono certo che se l’Ucraina avesse risolto i suoi problemi interni senza far ricorso all’esercito, senza il massacro che abbiamo visto negli ultimi mesi, se non avessero usato l’artiglieria pesante, i lanciarazzi, l’aviazione, gli elicotteri e i caccia, sono sicuro che questa tragedia non sarebbe avvenuta”.
Da parte ucraina si continua invece a puntare il dito contro i ribelli e contro Mosca, che li avrebbe armati, addestrati ed anche appoggiati con il proprio esercito.
Il rapporto preliminare ha confermato che l’aereo è stato abbattuto da un attacco militare, ma non ha dato alcuna certezza sui possibili autori. Si era fino ad ora ipotizzato l’uso di un missile Buk, che ha una portata tale da raggiungere la quota di volo del Boeing abbattuto, ma il rapporto parla di una quantità di impatti, di “un grande numero di oggetti ad alta energia”, un particolare che non smentisce l’ipotesi del missibile ma neppure quella avanzata dai russi.