La Russia mantiene i conti aperti con la Lituania.
A più di vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza della repubblica baltica, Mosca ha chiesto aiuto a Vilnius per intercettare i soldati che disertarono nel 1990 dall’ allora esercito sovietico. Quando cambiò il vento anche per i militari di origine lituana.
“Ai tempi ero in servizio a Baku, in Azerbaijan – racconta un soldato, Gintaras Patackas – Un giorno è arrivato mio zio che mi ha detto: devi tornare in Lituania. Mi ha aiutato ad organizzare il tutto e sono scappato”.
Mosca si è rivolta direttamente alla Procura lituana.
“Già dieci anni fa – sottolinea Elena Martinoniene, portavoce della Procura – era stata presentata una richiesta analoga. I pubblici ministeri dopo averla analizzata aveva deciso di rifiutarla e di non fornire assistenza legale”.
Secondo Vilnius sono oltre 1500 i militari lituani che disertarono. Altri circa 1400 vennero imprigionati. Dopo l’invasione sovietica, l’indipendenza della Lituania venne riconosciuta nel 1991 in seguito al fallito colpo di stato di Mosca.