Sono oltre 2.600 i morti dall’inizio della crisi in Ucraina orientale, 1 milione gli sfollati dall’inizio dell’anno.
Nei giorni in cui i ribelli filo-russi tornano a guadagnare terreno, appoggiati dalle forze speciali di Mosca secondo Kiev, le Nazioni Unite forniscono le cifre di un conflitto che sta trasformando il cuore geografico dell’Europa in un buco nero.
Il governatore della regione di Donestk, carica unicamente simbolica da quando è stata autoproclamata l’indipendenza:
“Se c‘è un’invasione militare su larga scala sarebbe la guerra” dice Serhy Taruta. “Una vera guerra tra Russia e Ucraina. E non è certo che la Russia ne uscirebbe vincitrice. Perché sarebbe una questione di guerriglia, ci sarebbe un gran numero di persone pronte a difendere la propria terra armi alla mano. Credo che sarebbe un cammino senza uscita per la Russia. E tanto meno ne ha bisogno l’Ucraina”.
La città di Lugansk, roccaforte dei ribelli sotto assedio da parte dell’esercito ucraino da oltre un mese, è allo stremo, senza acqua, cibo e luce elettrica secondo le zone. Ieri intanto un volo dell’aviazione tedesca è atterrato a Berlino con 20 militari ucraini feriti e che saranno curati in 4 diversi ospedali militari del Paese.