È più di una minaccia quella che grava sulla città ucraina orientale di Mariupol. L’offensiva dei ribelli pro russi si avvicina, secondo alcune fonti sarebbero a 20 chilometri dalla città, e gli abitanti si preparano a resistere con trincee e alzando barricate. Chi ha deciso di non fuggire dalla città è pronto a difenderla.
“Io sono una giornalista – dice Tatyana Ignatchenko – ma prima di tutto sono una cittadina. Ieri ero qui per filmare. Oggi sono tornata ad aiutare perché so che saremo solo noi abitanti a difendere la nostra città”
Mentre i ribelli puntano verso Mariupol, considerato un porto strategico sul mare d’Azov per il collegamento con la Crimea, i combattimenti sono infuriati nelle ultime ore a Novosvitlivka. La cittadina è stata messa a ferro e fuoco. Le forze ucraine fedeli a Kiev sono state costrette ad arretrare. Poi è seguita la distruzione sistematica, racconta un portavoce dell’esercito.
“I carri armati russi sono entrati a Novosvitlivka e hanno distrutto quasi ogni singola casa – precisa Andriy Lysenko, portavoce delle forze armate ucraine – Gli esperti dicono che è la stessa tattica usata in Cecenia dall’esercito russo. Distruggono tutte le case dove solo sospettano ci sia un nemico nell’edificio”.
Nell’Ucraina orientale regna la paura. La guerra in corso potrebbe vedere un ulteriore escalation, se sarà confermata la presenza, come sostiene Londra di altri 20 mila soldati schierati al confine russo pronti ad intervenire.