Cinquantuno giorni di guerra, 2.140 morti palestinesi, 11.000 i feriti. Ma appena entrato in vigore il cessate il fuoco in base all’accordo raggiunto al Cairo, i dirigenti di Hamas hanno celebrato quella che chiamano vittoria davanti a una folla danzante per le strade di Gaza.
A fare la prima apparizione dopo due mesi passati sotto terra in una località non nota, l’ex-Premier del governo di Gaza, Ismail Haniyeh:
“In 51 giorni di guerra le Brigate al -Qassam e la resistenza hanno avuto la meglio” ha detto. “Hanno cominciato la guerra lanciato missili su Haifa (160 km più a Nord di Gaza, ndr) e hanno finito la guerra con una pioggia di missili su Haifa”.
Hamas già nel 2012 aveva sottoscritto un accordo simile per mettere fine alla guerra e oggi ancora di più ogni intesa che citi una sospensione anche solo parziale del blocco è oro colato per Gaza dove 55.000 case sono andate distrutte. Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu:
“Colgo l’occasione per dire che se riprenderanno i lanci, non ci sarà alcun margine di tolleranza da parte di Israele e la risposta che abbiamo dato adesso sarà ancora più decisa”.
Con 64 morti Israele ha subito la più grave sconfitta militare dal 2006. Di fatto quella appena conclusa è una guerra senza vincitori e nessuna delle questioni di fondo che dividono israeliani e palestinesi da 50 anni è stata risolta.