Francia: Merkel e l'austerity spaccano la gauche, Hollande isolato

2014-08-26 22

Il ministro dell’Economia, Arnaud Montebourg, non condivide la linea economica del proprio esecutivo. Il governo francese si infrange sul muro dell’austerità. La dissoluzione del terzo esecutivo di François Hollande porta la firma della sinistra del partito socialista.

Fa un passo indietro anche il ministro dell’Istruzione, secondo il quale “il rigore non può essere uno scopo politico”.

“Le politiche di austerità, l’aumento delle tasse e la riduzione eccessiva della spesa pubblica decisi dal governo sono la causa dell’inutile prolungamento e dell’aggravamento della crisi economica – ha detto Arnaud Montebourg – È un’assurdità economica perché frena la crescita e impedisce alle attività produttive di raggiungere i propri obiettivi”.

Senza la sinistra del partito socialista, Hollande si prepara a quello che già chiama un governo della coerenza.

La coerenza degli altri probabilmente, perché la sua se l‘è giocata in campagna elettorale nel maggio del 2012: “La nostra Europa può essere la soluzione alla crisi a meno che non sia condannata all’austerità – disse l’attuale presidente francese durante la campagna elettorale – l’orientamento economico voluto da Sarkozy con il cancelliere tedesco Angela Merkel”.

Una volta all’Eliseo, Hollande si è trovato di fronte i veri problemi: la Germania che non vuole cambiare rotta e la Francia che, nonostante i suoi impegni, non raggiungerà l’obiettivo del rapporto deficit-pil sotto il 3% entro il 2015.

Ma nel governo di Parigi nessuno pronuncia la parola austerità e Francois Hollande cerca di raggruppare i pochi alleati rimasti in Europa. Lui e il Presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, provano a rappresentare, discretamente, una proposta alternativa al rigore.

“La stabilità dell’Europa dipende da due paesi: il primo è la Germania e l’altro è la Francia. La Germania è sempre sotto i riflettori, ma la Francia è altrettanto importante perché la stabilità e la forza dei due paesi sono fondamentali per la sopravvivenza dell’Euro – sostiene Jan Techau, direttore di Carnegie Europe – Se l’economia francese si sbriciola e la Francia diviene un luogo economicamente instabile sarà una catastrofe per tutta l’Europa”.

Poche ore dopo l’apertura della crisi di governo a Parigi, innescata da Montebourg, dalla Spagna Angela Merkel e Mariano Rajoy hanno rilanciato le politiche di austerità.

In questa direzione va il sostegno del nuovo asse Berlino-Madrid alla candidatura alla presidenza dell’Eurogruppo del ministro delle Finanze spagnolo, Luis de Guindos.